Sa Carapigna di Sebastiano Pranteddu, l'antico gelato di Aritzo

Il primo prototipo di gelato arrivato in Sardegna è “Sa Carapigna” e la sua storia rimonta al 1600. Oggi ne è custode Sebastiano Pranteddu.

Sa Carapigna di Sebastiano Pranteddu è l’azienda che in Sardegna conserva un antico mestiere e produce un prodotto unico e naturale, che ancora delizia palati e ricordi. Si chiama Sa Carapigna ed è il primo prototipo di gelato che i sardi abbiamo conosciuto, presumibilmente introdotto dagli spagnoli intorno al 1600. Ne è custode Sebastiano Pranteddu e la sua famiglia, originaria di Aritzo, che da generazioni porta nelle piazze della Sardegna l’antica tradizione aritzese del gelato fresco e artigianale a base di acqua, zucchero e succo di limone.

Sebastiano porta avanti il suo lavoro già da parecchi anni. Di Sa Carapigna dice che il metodo per prepararla è rimasto intatto, mentre ha introdotto un’innovazione di processo dal punto di vista della conservazione. Dal suo laboratorio di produzione a Tuili, affascinante centro della Marmilla, Sebastiano sperimenta trattamenti termici e una produzione diversificata, sempre con ingredienti di stagione e naturali. L’apertura del primo punto vendita a Cagliari, ci ha anticipato, è un progetto per il futuro.

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“I nostri servizi spaziano dalla ristorazione alle forniture“, racconta Sebastiano. “Siamo presenti a sagre, festival e matrimoni. Tra le aziende del Circuito Sardex.net collaboriamo con Turist – Ristorazione Catering & Eventi e Bar Bistrot Hublot.

Facciamo servizi di catering e presentiamo spesso Sa Carapigna in alternativa al sorbetto in apposite coppette personalizzate.

Di solito allestiamo un banchetto e ci presentiamo con vestiti sardi, mentre prepariamo il prodotto raccontiamo la sua storia e notiamo che solleva molta curiosità”.

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Il nome Sa Carapigna proviene infatti dal verbo spagnolo, ormai in disuso, “carapiñare”, che vuol dire “congelare”. Sa Carapignera, in sardo, è invece il contenitore, anticamente in stagno o lamiera zincata, oggi in acciaio inossidabile, che conserva un prodotto unico in Sardegna.

Tutto ha inizio nel 1636 con il boom della neve in Sardegna. Nelle montagne di Aritzo, ingenti schiere di uomini chiamati niargios conservavano le nevi invernali all’interno delle domos de su nie. Queste, una volta riempite, venivano ben coibentate con felci, paglia e terra, e la neve al suo interno poteva conservarsi per quasi un anno. La neve acquistava una forma più compatta e durante il periodo estivo veniva commercializzata per tutta l’isola sotto forma di grossi blocchi. Le destinazioni principali della neve erano le pubbliche rivendite della città di Cagliari e in particolare la Corte Viceregia, dove si pensa che alcuni cavallanti intorno ai primi del 1600 abbiano appreso le tecniche di preparazione della Carapigna. Dal ghiaccio dei monti di Aritzo nasce Sa Carapigna e la sua storia continua fino ad oggi, grazie a Sebastiano Pranteddu.

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